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Marsiglia, capitale dell’utopia

Sono due e non potrebbero essere più diverse. La prima vive da sempre del contrasto e della contaminazione culturale, la seconda si apre recentemente al turismo con la discrezione di un luogo dal passato difficile. Marsiglia e Kosice sono  le città che per tutto il 2013 sono state designate a capitali europee della cultura, un titolo che oltre a garantire tanta visibilità a livello internazionale è spesso un’opportunità per le città per rinnovarsi e cambiare volto a lungo termine. Un’occasione che la città della Provenza sembra aver colto con grande entusiasmo per mettere in cantiere progetti di riqualificazione audaci e quasi ai limiti dell’utopia.

L’idea di partenza era infatti quanto mai ambiziosa: trasformare il proprio mosaico etnico e culturale in un insieme armonioso. Per realizzarlo ha chiamato alle armi artisti locali e giovani talenti internazionali in grado di ridisegnare quelle zone della città da sempre delicate e problematiche, coinvolgendo i residenti e incoraggiandoli a riappropriarsi degli spazi urbani in maniera creativa. E’ così che nasce il progetto Quartiers créatifs,  le periferie diventano laboratori artistici e intere zone soggette a degrado vengono riqualificate con incursioni architettoniche e performance collettive.

Succede ad esempio a Grand Saint-Barthélémy, il quartiere a nord di Marsiglia che negli anni ‘60 era la più estesa baraccopoli della città e che oggi respira nei giardini temporanei  del collettivo artistico Safi. Sempre a Nord, a Plan d’Aou, è nata una banca molto particolare, si chiama Bank of Paradise  e si muove fuori dai circuiti finanziari, piuttosto in quelli artistici. Finanzia idee, diffonde conoscenze e ridisegna gli spazi pubblici con installazioni temporanee e street art.

A Sud, l’area semi-urbana Hauts-de-Mazargues, dove le condizioni abitative sono particolarmente precarie, è il cantiere a cielo aperto di P.A.R.C., un progetto che sposa la grande sfida di unire le diversità in un’area residenziale completamente ecologica.  Ma l’aria di cambiamento arriva anche nel centro città. Siamo nel 3d arrondissment, uno dei sobborghi più poveri di tutta la Francia, e il Tunnel National, un corridoio di passaggio buio e dal passato tragico, diventa la tela scura su cui prendono forma le installazioni di Philippe Mouillon e Maryvonne Arnaud.

Oltre agli interventi permanenti la città di Marsiglia ha poi un ricchissimo calendario di eventi per tutto l’anno, tra cui meeting di street art, festival di danza e arti digitali, circo, teatro e due grandi mostre: Rodin, the light of antiquity e From Van Gogh to Bonnard. Fino a metà aprile è aperta anche un’interessante retrospettiva sull’opera fotografica di Josef Koudelka.

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