Domenica 21 aprile gli occhi di tutti i grandi appassionati di ciclismo si spostano nel cuore del Belgio, precisamente in Vallonia, dove si corre la mitica Liegi-Bastogne-Liegi. E\’ una delle cinque \’Classiche Monumento\’, con Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix e Giro di Lombardia, ma la Liegi è la \’Doyenne\’, la Decana delle corse in linea di un giorno, perchè la più antica (fondata nel 1892) e quest\’anno andrà in scena la 99esima edizione. Chiude la stagione delle classiche del Nord, in particolar modo il trittico delle Ardenne, composto da Amstel Gold Race e Freccia Vallone.
La corsa scatta da Liegi e si conclude ad Ans dopo 261,5 chilometri: il percorso prevede che i corridori si dirigano verso sud per arrivare a Bastogne, al confine col Lussemburgo, e poi risalgano di nuovo verso Liegi. Ci sono undici \’cotes\’, strappi, da scalare: le più famose sono la Redoute, a circa 40 km dal traguardo, e il Saint-Nicholas, autentico trampolino di lancio a poco più di 5 km dall\’arrivo. La Doyenne è anche definita \’La corsa degli italiani\’ perchè a Liegi e dintorni c\’è una delle più grandi comunità al mondo di immigrati provenienti dallo \’Stivale\’. Ma anche perchè sono 12 gli atleti nostrani ad aver vinto: Moreno Argentin quattro volte tra il 1985 e il 1991 mentre l\’ultimo ad imporsi è stato Danilo Di Luca nel 2007. Domina l\’albo d\’oro Eddie Merckx con cinque successi tra il \’69 e il \’75.
Come da tradizione, anche quest\’anno si annuncia una Liegi molto attesa e combattuta fino alla fine dai big delle due ruote perchè vincere la Doyenne vale una stagione, vale un Mondiale, quasi come una medaglia olimpica. I favoriti sono quei corridori, passisti scalatori soprattutto, che hanno grande resistenza sulle lunghe distanze ma hanno lo spunto veloce per primeggiare in volata e anche la potenza per provare l\’allungo sulle brevi ma aspre pendenze delle \’cotes\’. Spicca il nome di Philippe Gilbert, belga, campione del mondo in carica e vincitore a Liegi nel 2011: il leader della BMC ha mostrato di essere in grande forma all\’Amstel Gold Race e col secondo posto alla Freccia del Brabante, battuto da Peter Sagan. Proprio il giovane slovacco della Cannondale, è sulla carta il primo antagonista del vallone. Sagan avrà al suo fianco Moreno Moser, nipote del grande Francesco, e grande speranza del ciclismo italiano per le corse di un giorno. La truppa azzurra si affida ad Enrico Gasparotto, veneto dell\’Astana, terzo nel 2012 in cui vinse l\’Amstel, e a Damiano Cunego, veronese della Lampre, terzo nel 2006. Per quanto riguarda invece gli altri stranieri da tenere d\’occhio, ci sono gli spagnoli Joaquim Rodriguez, Alberto Contador e Alejandro Valverde (primo nel 2006 e nel 2008), l\’australiano Simon Gerrans (vincitore l\’anno scorso alla Sanremo) e il kazako Maxim Iglinsky, campione in carica alla Liegi.