La storia è quella di un paesino qualsiasi del Sud Italia. Un centro storico danneggiato da decenni di politiche fallimentari e noncuranza, poche attività che funzionano male, commercianti e piccoli imprenditori (magari edili), la crisi economica, e i giovani che partono traditi dalle proprie radici in cerca di opportunità fuori. E’ una descrizione che potrebbe applicarsi senza troppe varianti a gran parte della provincia del Meridione. Ma Favara, 33000 abitanti in provincia di Agrigento, la sua Storia ha deciso di riscriverla.
E’ qui che è nato il Farm Cultural Park, un progetto ambizioso e di largo respiro che ha trasformato un borgo fantasma in una grande factory creativa, una città-laboratorio costruita recuperando i vecchi ruderi del centro storico per convertirli in un complesso culturale che comprende una galleria di arte contemporanea, una residenza per artisti, un museo di arte contemporanea, un museo per bambini e spazi per eventi.
Andrea Bartoli e Florinda Saieva, insieme ai favaresi e gli agrigentini, sono i protagonisti di questo piccolo miracolo, coloro che hanno investito idee, tempo e coraggio per costruire quello che chiamano “un pezzo di mondo migliore”, una piccola comunità impegnata ad inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere, un esperimento che in luoghi come questo può fare davvero la differenza tra la vita e la morte.
Il Farm Cultural Park occupa un’antica kasbah siciliana declinata all’arte e all’immaginario. Come nelle cittadelle arabe le sue sette piccole corti racchiudono geometrie cubiche di torrette e piccoli palazzi separati da splendidi giardini. Nei suoi cortili si alternano esposizioni temporanee, workshop, letture, musica e performance.
Quello di Favara è un esperimento di rinascita dal basso a partire dalla cultura, e come altri nel sud Italia è un esempio di altissimo livello di sviluppo intelligente di creatività collettive partendo dal territori. Purple Travel ha collocato Favara e Farm Cultural Park al sesto posto al mondo come meta turistica per gli amanti dell’arte contemporanea preceduta da Firenze, Parigi, Bilbao, le isole della Grecia e New York.