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Fotografia e viaggi, un mese di mostre a Roma

Ogni viaggio è occasione per raccontare, lo aveva insegnato a suo modo Chatwin e lo conferma il crescente interesse degli ultimi anni per tutto ciò che ruoti intorno alla condivisione di un’esperienza, meglio se attraverso le immagini. Fotografia e viaggio sono da sempre un binomio indissolubile e in Italia si moltiplicano le vetrine per far emergere chi riesce a guardare il mondo con rinnovato stupore e creatività.

Che sia una fortunata coincidenza o meno il mese di maggio quest’anno a Roma è pieno di proposte per appassionati del genere e professionisti. Tanti gli eventi e le occasioni di incontro anche per confrontarsi con esperti e riflettere sulle nuove tendenze del linguaggio fotografico on the road.

L’appuntamento con la foto e il viaggio per eccellenza si riconosce già dal nome, T.R.I.P. – Travel Routes in Photography è la mostra organizzata dalla rivista The Trip e ospitata all’interno dei mercati di Traiano dal 9 maggio all’8 settembre. Quattro fotografi e quattro stili diversi, accomunati da un intersecarsi di sogno e realtà, di storia e utopia, di umanità e natura. Tra le opere più interessanti la serie Afronauts di Cristina De Middel, un racconto toccante e surreale del progetto dello Zambia di conquistare lo spazio. Poi c’è l’Afghanistan di Simon Norfolk sulle tracce di Burke, i rassicuranti baobab di Elaine Lang e una Cuba quanto mai onirica nel bianco e nero di Giancarlo Ceraudo.

Uno sguardo acuminato sul mondo, spesso ferito e sofferente, ma anche pulsante e meraviglioso. Imperdibile la tappa romana del 55° World Press Photo, il prestigioso riconoscimento alle immagini di fotogiornalismo che torna come ogni anno negli spazi del Museo di Roma in Trastevere fino al 26 maggio. I fotografi premiati quest\’anno sono 54, di 32 diverse nazionalità, per nove categorie. Ci sono le immagini sconvolgenti della Siria, macerie e devastazione in Palestina, la violenza di strada in Honduras, il degrado di Nuova Delhi, ma non mancano le storie personali e le meraviglie della natura. Come sempre il premio porta con sé anche il discorso morale sulla rappresentazione del dolore come è stato per la foto-icona dell\’anno dello svedese Paul Hanses, in cui vengono trasportati i corpi di due bambini uccisi a Gaza da un missile israeliano. Sei i fotografi italiani premiati quest’anno: Alessio Romenzi, Paolo Pellegrin, Fabio Bucciarelli, Vittore Buzzi, Fausto Podavini e Paolo Patrizi.

Sebastião Salgado non ha certo bisogno di presentazioni. Il più grande fotografo documentario del nostro tempo presenta a Roma il suo ultimo straordinario lavoro, Genesi. In oltre 200 foto di eccezionale bellezza Salgado intona il suo appassionato canto d’amore per il pianeta e la terra, sottolinea la necessità di salvaguardare l’ambiente, cambiare il nostro stile di vita e riconciliarsi armonicamente con il creato. Il mondo come era, il mondo come è, la terra come risorsa magnifica da contemplare, conoscere, amare.
In mostra scatti straordinari rigorosamente in bianco e nero, dalle foreste tropicali dell’Amazzonia, del Congo, dell’Indonesia e della Nuova Guinea ai ghiacciai dell’Antartide, dalla taiga dell’Alaska ai deserti dell’America e dell’Africa fino ad arrivare alle montagne dell’America, del Cile e della Siberia. La mostra è ospitata dal Nuovo spazio Espositivo Ara Pacis dal 15 maggio al 15 settembre.

Altro appuntamento degno di nota è l’antologica che iI MAXXI dedica all’opera di Luigi Ghirri. 300 scatti suddivisi in tre sezioni tematiche per ripercorrere la ricerca artistica del fotografo a partire dagli anni ‘70: Icone, Paesaggi, Architetture. Tante immagini di viaggi, lontani e vicini, raccontano la poesia della quotidianità che non va necessariamente ricercata in ciò che è esotico e distante. “Come pensare per immagini”, così lo stesso Ghirri riassume il senso della sua opera, che mette insieme con raffinata semplicità stazioni di servizio, periferie anonime, chiese, piazze, giardini e case private. La mostra si può visitare fino al 27 ottobre.

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