Sabato 26 ottobre alle ore 18 allo stadio Camp Nou va in scena Barcellona–Real Madrid, \’El Clasico\’, la sfida tra i due club più ricchi e vincenti di Spagna, uno spettacolo unico trasmesso in tutto il mondo il cui significato va ben oltre quello di una semplice partita di calcio. Un incontro tra due mondi differenti che trasuda tradizione e storia e che da qualche anno rappresenta la vetrina più ricca e brillante a livello puramente calcistico visto che si affrontano quelli che a detta di tutti sono i migliori calciatori del nuovo millennio, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.
Il Barcellona non è solo una squadra di calcio, è una polisportiva, soprattutto è il simbolo della Catalogna, \’mes que un club\’, più di un club, è l\’ambasciatore di una regione che mira all\’indipendentismo e ad essere la contrapposizione del potere centrale, della monarchia, rappresentata appunto dal Real Madrid. Due club che operano in modo totalmente differente anche nella costruzione della squadra: il Barcellona, salvo l\’acquisto di un grande campione a stagione, punta praticamente tutto sulla \’Masia\’, il settore giovanile primo nel mondo in cui tutte le formazioni, fin dai bambini, giocano nella stessa maniera dei grandi. Un vivaio da cui sono usciti Messi, Xavi, Iniesta, Piquè, Busquets, ovvero le stelle di oggi, allevati fin da piccoli. Il Real invece ostenta la propria ricchezza e viene ogni anno assemblato acquistando i migliori giocatori delle altre squadre europee, come accaduto per il gallese Gareth Bale, arrivato quest\’estate per 100 milioni di euro, e in passato per Cristiano Ronaldo, preso per 90 milioni nel 2009.
Messi contro Ronaldo dunque, i migliori giocatori di questo millennio. Argentino classe 1987 il primo, portoghese del 1985 il secondo. Leo, detto \’La Pulce\’, ha vinto gli ultimi 4 palloni d\’oro mentre CR7 l\’ha conquistato nel 2008 e poi è arrivato tre volte secondo. Ma a calcio si gioca 11 contro 11 e dunque sono tanti altri i possibili protagonisti del \’Clasico\’: il Barcellona può contare su Xavi e Iniesta, i due maghi del centrocampo che hanno fatto la fortuna anche della Spagna due volte campione d\’Europa e campione del mondo nel 2010, e poi su Piquè, il forte difensore che fa coppia fissa con la popstar Shakira, e infine su Neymar, l\’ultimo talento espresso dal calcio brasiliano, arrivato in estate dal Santos per oltre 60 milioni di euro e destinato ad inserirsi nel dualismo Messi-Ronaldo. Il Real Madrid può invece affidarsi alla devastante velocità e potenza del gallese Bale, al talento del gioiellino spagnolo Isco, trequartista di grande qualità, ai gol del francese Benzema e alle parate di Iker Casillas, in discussione negli ultimi mesi ma pur sempre uno dei migliori portieri a mondo e da anni simbolo assoluto del \’Madridismo\’.
Quello che andrà in scena il prossimo 27 ottobre al Camp Nou sarà il \’Clasico\’ numero 258 della storia, considerando tutte le sfide giocate tra campionato, coppe e amichevoli. Sarà il primo per i due allenatori, Gerardo \’Tata\’ Martino per il Barcellona, tecnico argentino arrivato all\’ultimo per sostituire Tito Vilanova, costretto a lasciare a causa di gravi problemi di salute, e Carlo Ancelotti, esperto allenatore emiliano che dopo aver guidato al successo Milan, Chelsea e Paris Saint Germain, ci prova anche con i \’Blancos\’ di Madrid. Nei 257 precedenti guida il Barcellona con 105 successi contro i 94 del Real Madrid mentre i pareggi sono stati in tutto 58. Guardando soltanto alle gare di Liga, quelle di campionato, è il Real a condurre con 70 vittorie contro le 64 del Barcellona mentre 32 sono i pari. Nell\’ultima stagione, la 2012-2013, le due squadre si sono affrontate 4 volte: in campionato finì 2-2 al Camp Nou mentre il Real vinse 2-1 al Santiago Bernabeu; in Coppa di Spagna fu 1-1 a Madrid mentre a Barcellona il Real si impose per 3-1.