Poco più di centocinquanta chilometri, da Erice a Palermo, con una doppia deviazione per San Vito Lo Capo e la Riserva dello Zingaro: un lembo di Sicilia vera, autentica, che imparerete a conoscere nel giro di poco tempo. Un percorso variopinto e differente, capace di conciliare mare, sole, cibo, storia antica e recente, intrecciate fra le province di Trapani e il capoluogo dell’isola.
La Sicilia è un’isola immensa, troppo ricca di cultura, spiagge, luoghi da visitare: perciò prima di partire è bene che abbiate ben chiaro questo concetto. È utile quindi “spacchettarla” lungo diversi itinerari: quello qui proposto si adatta ad una settimana, dieci giorni di viaggio, sospesi a metà fra relax e curiosità. Due modi per arrivare: il più comodo ovviamente è l’aereo, con destinazione per l’aeroporto di Punta Raisi, il Falcone-Borsellino, distante una trentina di chilometri ad ovest di Palermo.
Tante compagnie volano verso l’isola: domina Alitalia, che collega Palermo con Bologna, Roma, Milano Linate e Malpensa, Napoli, Torino e Venezia. Meridiana si occupa di Milano e Verona, Air One pensa a Venezia. Veniamo dunque alle low cost, con le due solite protagoniste: Ryanair collega il capoluogo siciliano a Bologna, Milano (Orio al Serio), Pisa e Treviso, mentre easyJet si dedica esclusivamente a Milano Malpensa e Roma Fiumicino. L’alternativa, affascinante ma stancante, è l’automobile, lungo la Salerno-Reggio Calabria, con traghetto da Villa San Giovanni a Messina.
Il nostro itinerario inizia però da Punta Raisi, per una sorta di fly and drive: l’autostrada verso Palermo fa subito prendere coscienza del luogo in cui ci si trova. Un monumento è stato eretto nei pressi dello svincolo per Capaci, dove il 23 maggio 1992 persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della sua scorta, uccisi dalle bombe della mafia. Il viaggio prosegue verso Palermo, caotica e straordinaria città a cui vale la pena dedicare almeno un paio di giorni.
L’impatto in automobile può essere complicato, ma abbiate pazienza: il mercato della Vucciria è uno spettacolo a cielo aperto, degno compare dei souk nordafricani. Per riposare i sensi concedetevi la pace dell’orto botanico, quindi deliziatevi con la gastronomia di strada siciliana, dagli arancini di riso allo sfincione, passando poi per una pasta alla Norma o un cannolo. Non dimenticate quindi la Cattedrale dell’Assunta, il Palazzo dei Normanni e Palazzo Reale. Il difficile addio a Palermo, magari deviando per il duomo di Monreale e il suo Cristo, gemme uniche da visitare, è mitigato dalla vista di Mondello: sole e mare diventano padroni.
Proseguendo verso ovest, oltrepassando Isola delle Femmine, la scelta cade su San Vito Lo Capo: destinazione classica, in provincia di Trapani, porta perfetta per la Riserva dello Zingaro. Giugno e luglio sono i mesi migliori per andarci, ad agosto, il piccolo comune si riempie all’inverosimile, guastando leggermente la natura incontaminata che offre: una spiaggia da sogno, sabbia fine e mare caraibico. Difficile chiedere di più.
La Riserva dello Zingaro è un capolavoro della natura: esistono sentieri per tutti i gusti, per gli appassionati di flora e fauna, o per i semplici turisti che vogliono godere di un mare turchese, nascosto da calette che sono accessibili solo a piedi. Completa il quadro Erice, il gioiellino posto a circa 750 metri sul livello del mare: andateci poco prima che il sole tramonti e godetevi lo spettacolo della vista su San Vito. Passeggiate fra le sue viuzze, ammirate le mura e il Castello di Venere, abbandonatevi al incedere sonnolento e rilassato, donatevi qualche ora fuori dal tempo.